Storia della città
Il toponimo di Sondrio deriva dalla voce longobarda Sundrium.
Sondrio è una città, capoluogo della provincia omonima, situata al centro della Valtellina alla confluenza di una valle laterale, la Valmalenco, con le sue alte montagne che con il Pizzo Bernina raggiungono i m. 4050 s.m..
I primi insediamenti umani nell’area dell’attuale città di Sondrio sono risalenti all’età del Bronzo e del Ferro (V secolo a.C.), rivelando un passato antico.
Sebbene il nome sia di derivazione germanica (da sunder, ovvero “terreno riservato, coltivato da padrone”), in epoca romana il territorio di Sondrio era parte del municipio di Como: un legame destinato a protrarsi, con alterne fortune, fino all’età moderna.
Il nucleo medievale del borgo si sviluppa nell’area del colle di Masegra, dove la famiglia dei Capitanei, ricevuta in feudo la pieve di Sondrio, costruisce nell’XI secolo l’omonimo castello che ancora oggi domina l’imbocco della Valmalenco.
Signori della città fino al 1436, di orientamento guelfo e fedeli al vescovo di Como, all’inizio del Trecento fanno erigere la cinta muraria oggi perduta a difesa degli assalti della rivale famiglia ghibellina dei Rusca.
Caduta insieme a Como nelle mani del Ducato di Milano, nel 1512, dopo un decennio di dominio francese, Sondrio passa sotto i Grigioni, che nel 1552 spostano qui la sede del Governo di Valle.
Nel corso del XVI e XVII secolo si susseguono epidemie di peste, gelate e siccità che mettono a repentaglio viti e raccolti, mentre i contrasti religiosi tra cattolici e riformati accendono anche la tollerante Valtellina.
Nel 1620 Sondrio partecipa, senza fortuna, ad una sanguinosa rivolta locale contro i Grigioni, schierati a fianco dei Francesi in un’annosa lotta con la Spagna per il controllo del territorio.
Nel 1797 il Consiglio Generale di Valle si unisce alla Repubblica Cisalpina di Napoleone, ma è una libertà effimera che conduce Sondrio sotto la dominazione austriaca.
Nel 1839 il borgo sale tuttavia al rango di città regia e avvia quel processo di modernizzazione ed espansione urbanistica di cui è frutto l’attuale piazza Garibaldi.
È un secolo di prosperità economica e fermento culturale che vede la nascita del Teatro Sociale e di istituzioni come la Biblioteca Civica e il Comitato Archeologico Provinciale, all’origine dell’odierno MVSA – Museo valtellinese di Storia e Arte.
Annessa al Regno d’Italia, Sondrio prosegue il suo sviluppo nonostante due Guerre Mondiali e la terribile alluvione del 1927.
Oggi la città è impegnata a ripristinare l’antico equilibrio con la montagna circostante, valorizzando la propria identità storica e condividendo un patrimonio culturale in dialogo con il presente.